Uno dei writer italiani della prima ora, KayOne
ha cominciato a dipingere per strada nel 1988 a 15 anni.
One of the first italian Graffiti Writers, KayOne strated painting on the streets in 1988 at the age of 15.

KayOne

KayOne - 1989 Milano, Bombing in Via Giambellino




La diffusione del proprio nickname è il punto di partenza nella vita di un writer.
Realizzare Wildstyle, la sua massima espressione. La ricerca di stile è la chiave
per guadagnare rispetto e notorietà, le ragioni stesse per cui è nato il Writing.

Spreading his own name is the starting point in a writer's life.
Making Wildstyle, its maximum expression. The research of a style is the key
for obtaining respect and fame, the same reasons why the writing has been born.


Pioniere a Milano quando i Graffiti comparivano solo nelle serie riciclate dei telefilm americani e quando le tendenze impiegavano cinque anni per attraversare l'Oceano. KayOne passa gran parte del suo tempo lavorando come artista, dipingendo quadri e muri in Italia e all'estero e come art director di Stradedarts, l'associazione da lui fondata. Colpito in quegli anni dalla grande forza e dall'impatto visivo che il Graffiti Writing sa esprimere nella strada, e da quel sapore unico che il movimento Hip Hop trasmette, quel momento segnò il corso della sua vita fino ad oggi. Erano tempi duri per i writer italiani, non si conosceva a fondo il fenomeno e si guardava all'estero con curiosità e ammirazione, ma erano momenti di fermento, furono i pionieri italiani di un nuova grande cultura underground, figlia della strada e fatta sulla strada. Al tempo erano veramente in pochi, si riunivamo tutti al "muretto" per sentirsi parte di un gruppo, condividere la loro passione, scambiarsi consigli sulle bozze e ascoltare un nuovo testo. Passavano intere giornate a parlare di writing, con davanti breakers, skaters e frisbee che volano sulle teste. Innumerevoli i tentativi per ottenere tappini skinny o fat, pennarelli enormi con inchiostri indelebili e la ricerca spasmodica di materiale fotografico proveniente dall'estero, momenti che in pochi hanno avuto il privilegio di assaporare, riconoscendo nel presente del writing italiano, il frutto di anni di lavoro di tutti quelli che c'erano. Fondatore nel 1991, insieme ad Airone e Adstar, della prima fanzine italiana dedicata al writing "Hip Hop Tribe Magazine", assemblando fotocopie e fotografie, la fanzine segnò la storia del writing italiano come il primo mezzo di diffusione della cultura a livello nazionale e internazionale diventando voce ufficiale del movimento. Grazie al writing, ha conosciuto persone provenienti da tutto il mondo e ha partecipato ad innumerevoli Jam. Nel writing ha ritrovato un microcosmo, fatto di regole e leggi non scritte dettate da un forte senso di rispetto e appartenenza per i componenti meritevoli. Figlio di una ricerca non accademica, il writing è in continua evoluzione, sempre attento ai tanti stimoli della strada. Lo stile di KayOne è rimasto fedele ad una linea più "old school" rispetto a molti filoni contemporanei vicini ad influenze dettate dalla grafica e il 3D, mantenendo vivo lo spirito dei primi pionieri di newyorkesi e quel sapore Hip Hop che nel writing contemporaneo è andato scomparendo. Ha studiato in maniera maniacale l'evoluzione della calligrafia, base dello stile di ogni writer. Ha curato la realizzazione di molti tra i più importanti eventi legati alla cultura del Graffiti Writing. Istintivamente, da quando ha intrapreso la sua "carriera", forse per i suoi studi artistici, ha realizzato quadri astratti vicini a quel sapore della strada. Su tela ha cercato di ritrovare una forma più gestuale e istintiva del dipingere, senza abbandonare quell'impatto visivo classico del Graffiti Writing, che su muro esprime tutta la sua forza con colori accesi e grandi dimensioni, realizzando opere che rimandano a quel mondo unendo tra loro la lezione della Pop Art americana con la forza dell'informale italiano. Molte le esposizioni recenti di successo: Museo della Triennale, 54ª e 55ª Biennale di Venezia e Grattacielo Pirelli. Nel 2017 ha pubblicato con la casa editrice Drago il suo libro “Vecchia Scuola - Graffiti Writing a Milano” dedicato alla nascita di questa cultura nella sua città tra il 1980 e i primi anni ’90.

Astrazione per rappresentare e comunicare, fuggendo dalla realtà di cui sembra indispensabile parlare e che quotidianamente, con forza, invade la nostra vita, tutto questo senza rinunciare a rubare lo sguardo della gente, che passando davanti ai suoi lavori è rapita, ecco la sua vittoria, il suo urlo silenzioso... io esisto!



KayOne

KayOne - 1988 Milano, Bombing in Via Pesto




One of the very first Italian Graffiti Writers, KayOne, born in 1972, has began painting in the street in 1988 at the age of 15. A pioneer in Milan when Graffiti appeared only on recycled American TV shows, and when it took five years for trends to cross the Ocean. KayOne spent most of his time working as an art director and artist, painting pictures on walls in Italy and abroad. Struck at that time by the great strength and visual impact that Graffiti Writing can express in the street, and that flavor that only the Hip Hop movement can evoke, that moment marked the course of his life up to the present day. Those were hard times for the Italian writer, who did not know in depth the phenomenon and looked with curiosity and admiration abroad, those were times of turmoil, Italians were the pioneers of a new great underground culture, result of the road and made on the road. At the time there were very few of them, they would gather at the "wall" to feel part of a group, share their passion, exchange tips on sketches and listen to new lyrics. They spent the whole day talking about Writing, in front of breakers, skaters and frisbees flying over their heads. Countless attempts to get skinny or fat caps, huge markers with indelible ink and the frantic search for photographic material from abroad, moments that just few have had the privilege of tasting, recognizing in this the Italian Writing, as result of years of work of all those who were there. Founder in 1991, along with Heron and Adstar, of the first Italian fanzine dedicated to Writing, "Hip Hop Tribe Magazine", assembling photocopies and photographs, the fanzine marked the history of Italian Writing as the primary means of spreading the culture at national and international level becoming the official voice of the Movement. Thanks to Writing, he met people from all over the world and has participated to numerous jams. In Writing he has found a microcosm, made up of rules and unwritten laws dictated by a strong sense of belonging and respect for the deserving components . Son of a non-academic research, Writing is always changing, always attentive to the many stimuli of the road. The style of KayOne has remained faithful to a more "old school" strand compared to many others closer to contemporary influences dictated by graphics and 3D, keeping alive the spirit of the early New Yorker pioneers and of the Hip Hop flavor which has begun to disappear in Contemporary Writing. He has studied maniacally the evolution of calligraphy, the base of the style of each Writer. He has supervised the construction of many of the most important events related to the culture of Graffiti Writing. Instinctively, since he began his "career", perhaps for his art studies, he made abstract paintings closest to the taste of the road. On canvas he has tried to find a more gestural and instinctive kind of painting, thus not abandoning the impacting visual look of Graffiti Writing, it is on the wall that he expresses his full force through bright colors and large dimensions creating works that refer to that world by joining the lessons of American Pop Art with the strength of the Italian Informal. Many are the recent successful exhibitions: Museum of the Triennale, 54th Venice Biennale and the Pirelli Tower. In 2017 he published with the publishing house Drago his book "Vecchia Scuola - Graffiti Writing a Milano" devoted to the birth of this culture in his city between the 1980s and the early 1990s.

Abstraction as a means to represent and communicate, running away from reality which seems impossible not to mention and that daily, with strength, invades our lives, all of this yet stealing the viewers' gaze , who walking in front of his works are ravished, here is his victory , his silent scream... I exist!

KayOne

KayOne - 1988 Milano, Bombing in Via Brunelleschi


KayOne

KayOne - 1990 Milano, Bombing in Lambrate


KayOne

KayOne - 1991 Milano, Muro di Via Rosalba Carriera



KayOne - 1992 Milano, Muro di Via Rosalba Carriera



Cronologia / Cronology

Nome / Name


2024

Collettiva: Libertà non autorizzata!
Collettiva: Incroci
Collettiva: The mysterious world of Street Art
Collettiva: Frontiera 40
Collettiva: Dialoghi Urbani
Collettiva: Documentare un’attitudine


2023

Collettiva: Ri-Evolution
Collettiva: The best of contemporary


2022

Esibizione: Tan, green and pink flowers
Esibizione: Sky's the limit!
Collettiva: Banksy è chi Banksy fa!
Personale: Fifty


2021

Collettiva: Urban Corner
Jam: THP 30 Years
Esibizione: Corba
Esibizione: Parchi Agos
Jam: Urban colors 2021
Personale: Urban Taste
Collettiva: Street Art in Blu 3

Esibizione: Dear Milano, you're welcome!

2020

Esibizione: Chanel
Esibizione: VallecrosiArt
Collettiva: Unknown
Personale: Names in Quarantine


2019

Personale: Alfa Centauri
Presentazione: Graffiti Writing e dintorni
Jam: Street Players 2019
Collettiva: WSM Gallery
Esibizione: City Skin
Jam: Family Business 2019


2018

Presentazione: Quattordio Urban Art
Esibizione: Thoo KayOne Parfum
Esibizione: Giorgia Pop Heart
Esibizione: Mocauto
Personale: Life, 30 Years of Writing
Jam: Color Writing Days Imperia
Esibizione: Presentazione Nuova Classe A
Collettiva: Espinasse 31 Celebration
Jam: Wubik 50th
Bi/Personale: Street à Porter


2017

Collettiva: Gibson Brands - The sound of Art
Esibizione: Presentazione Nuova Seat Arona
Collettiva: Color Match
Presentazione: Libro Vecchia Scuola
Jam: Quattordio Urban Art

Jam: Amazing Day 2017
Collettiva: Graff


2016

Personale: Confine
Esibizione: EICMA 2016
Esibizione: Dielle Ceramiche
Jam: Amazing Day 2016
Collettiva: Solidarietà a regola d'arte
Esibizione: Silos Formec Biffi


2015


Jam: Energy Box
Collettiva: Dialoghi milanesi
Personale: Moti dell'animo
Jam: Street Players 2015
Jam: Writers on Wrtiting
Collettiva: Praestigium Contemporary Artists
Collettiva: One
Fiera d'Arte: Arte Parma 2015

2014

Personale: No Runs, No Drips.
Jam: Lasciamo il segno
Personale: Fell alive
Personale: Fluxus

2013

Collettiva: Enjoy live art
Esibizione: Sky Arte - X Factor 2013
Esibizione: Back 2 Back to Biennale
Jam: Stadio Street Players
Esibizione: Emergence Festival 2013
Esibizione: FAN Festival
Collettiva: Back 2 Back to Biennale
Personale: Big Bang!

2012

Collettiva: Rewind - 50 anni di Fender
Personale: Heavy Metal
Collettiva: Lecco Street View
Jam: Equazione Est
Jam: Sky's the limit
Jam: Equazione Est
Collettiva: Street Art
Fiera d'Arte: BAF 2012
Collettiva: Tag Indelebili

2011

Collettiva: KGB
Collettiva: Stadio
Collettiva: 54ª Biennale di Venezia
Collettiva: Writing Stones
Collettiva: Abissi
Collettiva: Wag, Writing the History
Jam: Amazing Day 2011
Fiera d'Arte: BAF 2011

2010

Personale: Writing the city
Collettiva: Semaine Italienne de Montréal
Collettiva: La forma delle reti
Jam: Vivere Milano in green
Collettiva: My Lodi my Idol
Collettiva: Street Art
Collettiva: Divine Atmosphere
Collettiva: Oltre il muro
Collettiva: La Street Art nell'Urban Hotel

2009

Esibizioni: (HE)Art Attack
Collettiva: Urban Tribe
Collettiva: Message out a bottle
Jam: Breaking Walls
Personale: Wanted
Personale: KayOne - Caratteri Mobili
Fiera d'Arte: Vernice Art Fair
Jam: Street Fever
Fiera d'Arte: Immagina - Arte in Fiera
Fiera d'Arte: Contemporanea
Collettiva: Una mano tira l'altra
Collettiva: Stradedarts
Jam: Street Fever

2008

Jam: Writing alla ribalta
Collettiva: Street Art - Dai graffiti alla pittura
Collettiva: Ars Machina Sea's Team
Collettiva: 44 + 1 AutoRItratti
Jam: Push it Real Leoncavallo
Jam: Scala Mercalli 1° Scossa
Fiera d'Arte: Arte Parma 2008
Jam: Graffiti Jam Brescia
Fiera d'Arte: Arte Genova 2008
Collettiva: Street Art - Dai graffiti alla pittura

2007

Collettiva: Muralia
Collettiva: Street Art - L'arte si fa strada
Jam: Friends of Friends
Collettiva: Public Enemy
Collettiva: Decontamination
Collettiva: Treno dell'Arte
Collettiva: Tag
Colletiva: Street Art Sweet Art
Jam: Push it Real Leoncavallo
Jam: Friends of Friends

2006

Jam: Scripta Manent
Installazione con S. Bombardieri: Aerosol Sushi
Jam: Bovisa in Linea
Jam: A-Gogna
Esibizione: Pitti Uomo
Jam: Galilei
Jam: Street Fever

2005

Jam: Sotto al Ponte
Jam: Byrom i et Portrom
Installazione: Circum Vesuviana
Collettiva: 48 segnalibri
Jam: Circumwriting
Collettiva: Airbrush Show

Luogo / Place




Asiago, Museo Le Carceri
Genova, Guidi Arte Contemporanea
Caorle, Centro Culturale A. Bafile
Bologna, Museo MAMbo
Mestre Venezia, M9 Museo del 900
Milano, Key Gallery



Catania, Palazzo della Cultura di Catania
Milano, Fondazione Luciana Matalon



Ceva, Via Benedetto Rovella
Taino, Comune di Taino
Desenzano del Garda, Castello
Milano, MiArt Gallery



Milano, Key Gallery
Milano, Via Rosalba Carriera
Milano, Via dei Gigli 7
Milano, Largo Balestra
Milano, Politecnico di Milano Bovisa
Milano, Alessandro Borghese
Torino, Teatro Colosseo
Milano, Stadio San Siro



Milano, Viale Caprilli
Vallecrosia, Via Cristoforo Colombo
Milano, Teatro Arcimboldi
Milano, Stradedarts Urban Gallery



Torino, Spazio Copernico Garibaldi
Broni, Teatro Carbonetti
Milano, Viale Caprilli
Milano, Superstudio
Milano, Fondazione Feltrinelli
Milano, Via Rosalba Carriera



Quattordio, Sala dei Maestri
Milano, Zho Parfums
Milano, Galleria Espinasse 31
Milano, Viale dei Missaglia
Milano, Residenza Vignale
Imperia
Roseto degli Abruzzi, Mercedes
Milano, Galleria Espinasse 31
Torino, Parco Dora
Milano, Hotel Boscolo



Milano, Galleria Spaziotemporaneo
Mogliano Veneto, Seat
Milano, Spazio Alatha
Milano, Spazio Base
Quattordio (AL)
Milano
Museo MUCEM, Marsiglia



Milano, MiArt GAllery - Via Brera
Fiera Rho (MI)
Bergamo
Locate Triulzi (MI)
Ex Fornace dei Navigli, Milano
San Rocco al Porto (LO)



Milano, Duomo - Carducci - Giambellino
Milano, Spazio Tadini
Milano, Fondazione Pasquinelli
Milano, Ippodromo di Milano - Viale Caprilli
Milano, Tennis Club Milano Bonacossa
Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Milano, Galleria Hernandez
Parma, Fiera di Parma



Napoli, 1 Opera Gallery
Rho, Corso Garibaldi
Bologna, Spazio San Giorgio
Milano, Mondo Arte Miniaci Art Galler y



Miami (Stati Uniti), Mi Art Gallery
Milano, X Factor Arena
Venezia, 55ª Biennale - Campo S.Agnese
Milano, Viale Caprilli
Giardini Naxos - Sicilia, Via delle Fornaci
Milano, Naviglio Grande
Venezia, 55ª Biennale Venezia - Cà Bompicini
Londra (Inghilterra), Griffin Gallery



Bologna, Museo internazionale della musica
Milano, Grattacielo Pirelli
Malgrate (LC), Quadreria Bovara Reina
Pioltello (MI), Via Don Amati
Mediglia (MI), Parco delle costellazioni
Brescia, Skatepark Frisco
Cantù, Galleria Corte San Rocco
Bergamo, Fiera di Bergamo
Bologna, Galleria del Circolo Artistico



Milano, Museo Leonardo Da Vinci
Milano, Museo di San Siro
Milano, Palazzo della Regione Lombardia
Rezzato (BS), Galleria Bottega Alta
Milano, Acquario Civico di Milano
Milano, The Don Gallery
Milano, Molino Dorino
Bergamo, Fiera di Bergamo



Pavia, Castello Visconteo
Montreal (Canada), Centro Leonardo da Vinci
Milano, Museo Leonardo Da Vinci
Milano, Viale Sarca
Lodi, Sala delle colonne
Verona, Galleria Perlini
Milano, Hotel Hermitage
Bolzano, Galleria Civica di Bolzano
Milano, Hotel Boscolo Exedra



Trento - Verona - Bologna, Street Wear Shops
Monza, Galleria Luca Tommasi
Milano, Galleria Spazioinmostra
Milano, Via Mercanti
Bresso, Galleria Colonna
Milano, Triennale Bovisa Milano
Forlì, Fiera di Forlì
Romano di Lombardia
Reggio Emilia, Fiere di Reggio Emilia
Forlì, Forlì Fiera
Cernobbio (CO), Villa Bernasconi
Montechiari (BS), Centro Fiera del Garda
Romano di Lombardia



Milano, Centro Sportivo Triestina
Buenos Aires (Argentina), Espacio Recoleta
Albissola, Spazio Civico di Arte Contemporanea
Roma, Auditorium Parco della musica
Milano, C.S. Leoncavallo
Roma, Via del Tritone
Parma, Fiere di Parma
Brescia, Parco Tarello
Genova, Fiera di Genova
San Paolo (Brasile), Museu de Arte Contemporanea



Benevento, Palazzo Paolo V
Brescia, Show Room Telemarket
Bollate, Città di Bollate
Milano, Naviglio Grande
Milano, Hotel Nhow
Stazioni Italia, Carrozza dedicata alla Street Art
Milano, Galleria Spazioinmostra
Milano, Padiglione Arte Contemporanea
Milano, C.S. Leoncavallo
Cesate, Città di Cesate



Milano, Naviglio Grande
Milano, Darsena di Milano
Milano, Zona Bovisa
Borgomanero, Città di Borgomanero
Firenze, Stazione Leopolda
Brugherio, Città di Brugherio
Romano di Lombardia



Sesto Calende, Città di Sesto Calende
Oslo (Norvegia), Città di Oslo
Napoli, Treni Circum Vesuviana
Napoli, Galleria SanGiorgio
Napoli, Città di Napoli
Milano, Quark Hotel


Dal 1988 al 2004 dipinge e partecipa ad eventi di Graffiti Writing in tutta Italia e all'estero.


In collezione permanente al museo:
MUCEM - Musée des Civilisations de l'Europe et de la Méditerranée, Marsiglia

KayOne

KayOne - 1992 Milano, Hall of Fame in Via Rosalba Carriera



KayOne - 1993 Milano, Hall of Fame in Via Rosalba Carriera



Hip Hop Tribe Magazine

Fondatore insieme ad Airone della prima fanzine italiana dedicata al writing "Hip Hop Tribe Magazine". Nata nel 1991, assemblando fotocopie e fotografie, segnerà la storia del writing italiano come il primo mezzo di diffusione della nostra cultura a livello nazionale e ci come Phase 2, Sharp, Daze, Loomit, Kave che realizzarono cover storiche personalizzate per Tribe. Voce del writing nazionale, negli anni raggiungerà una distribuzione capillare sull'intero territorio nazionale con il primato di essere la prima fanzine italiana dedicata ai Graffiti interamente stampata a colori. Sede del giornale, la mecca dell'hip hop milanese, il negozio WAG, che vedrà nel suo titolare Alberto "Adstar" il terzo componente dello staff di Tribe. Qui sotto le copertine della fanzine, che nella sua storiaha vistola collaborazione di famosissimi writer internazionali nella realizzazione delle copertine.

KayOne

KayOne

KayOne


Un salto nel passato - Stepping into the past

di Alberto Adstar Scabbia

Conosco Marco da vent’anni.  Ricordo i giorni dei nostri primi incontri, alla fine degli anni ottanta nel negozio che avevo in Porta Ticinese a Milano, dove iniziai a vendere abbigliamento hip hop. Ricordo la fibbia che gli feci con il suo nome d’arte, Kay. Era la tipica fibbia con le lettere, che tutti i b-boy si facevano per distinguersi nel loro modo di essere e appartenere alla cultura hip hop. Marco era abbastanza atipico nello stile di abbigliamento rispetto agli altri ragazzi, vestiva elegante ma sempre pronto ad affrontare un muro con due bombolette nelle tasche del suo giaccone Barbour. Continuammo a frequentarci quando aprii nel 1990 il negozio Wag, il primo negozio hip hop in Italia, che divenne il punto d’incontro di tutti i writer e rapper milanesi.I primi anni novanta furono davvero avvincenti e creativi e le crew che operavano sui muri della città sviluppavano lavori sempre più affascinanti, mosse da una rivalità e da una competitività incessante, attingendo dalla culla dello stile, cioè New York, mischiandola con lo stile europeo che imperava in Francia, Germania, Inghilterra e Svizzera.Marco faceva parte di una delle prime crew di Milano, MNP – Milano Napalm Posse, e ricordo bene il suo stile pulito e impareggiabile nello stendere i colori e tracciare le linee, cosa non facile considerando gli spray dell’epoca, ma soprattutto maestro dei figurativi cioè i cosiddetti puppet. Veramente belli e perfetti nella realizzazione conferivano al pezzo una completezza artistica. I suoi lavori erano ovunque e il suo nome sempre più diffuso tra gli “addetti ai lavori”. Le tag KayOne, Kone segnavano continuamente i muri della città, così come i pezzi che uno dopo l’altro evolvevano stilisticamente. Nel 1991 si unì a me e ad Airone nella realizzazione di “Hip Hop Tribe”, la prima rivista dedicata al writing, che per un decennio diffuse lo stile italiano in tutto il mondo contribuendo a instaurare nuove connessioni e stimoli tra tutti gli artisti della scena. “Tribe” fu un’esperienza incredibile. Venimmo a contatto con tutti i maestri del writing americano ed europeo creando nuovi rapporti e sincere amicizie. Fu un lungo periodo d’impegno, ma soprattutto di divertimento. I primi numeri li realizzavamo a mano, montando le pagine con collage fotografici e scrivendo i testi con la macchina per scrivere, e i titoli con i letraset. Eravamo agli albori dell’uso dei computer. Ricordo lo scanner che usavamo nella tipografia, costava venti milioni di lire! Ed era delle dimensioni di un foglio A3! La distribuzione avveniva tramite i writer delle varie città sia italiane sia estere,  nelle varie jam di graffiti e nei negozi di cultura street. Nel tempo arrivammo a distribuirlo in vari continenti, tramite la catena Tower Book. L’ultimo numero di “Tribe” uscì alla fine degli anni novanta, ma la passione per i graffiti e le sue evoluzioni continuarono a interessarci e a impegnarci.Marco, amante del writing, animato dalla volontà di conoscere e confrontarsi, ma soprattutto di evolversi, dal suo percorso artistico crea il suo lavoro.Essere affermato artista e titolare di un’agenzia, che cura eventi nel settore, fa di Marco KayOne un nome inciso nella storia, nella Hall of fame, ma proiettato nel futuro per mostrarci e guidarci, con la sua inesauribile voglia di dipingere e creare, in nuove dimensioni colorate.

KayOne

KayOne - 1992 Milano, Bombing alla Darsena



I’ve known Marco for twenty years. I remember our first meetings in the late 80s at a store I had at Porta Ticinese in Milan, where I started selling hip hop apparel. I remember the buckle I made for him with the name he went by, Kay. It was the typical kind of buckle with lettering that all the b-boys had to distinguish themselves, their mindset and they fact they were a part of hip hop culture. But Mark was fairly atypical in his style of dress compared to the other guys. He was elegant yet always ready to tackle a wall, with a couple of aerosol sprays in the pockets of his Barbour jacket. We continued to see quite a lot of each other when in 1990 I opened Wag, Italy’s first hip hop store, and it became a meeting point for all the writers and rappers in Milan.The early 90s were really fascinating and creative and the crews that worked on the city walls did increasingly fascinating work, driven by rivalry and incessant competitiveness. They borrowed from the cradle of the style, meaning New York, and combined it with the European style prevailing in France, Germany, Britain and Switzerland.Marco belonged to one of the first crews in Milan—MNP, Milan Napalm Posse. I clearly remember his clean and incomparable style in the way he laid on colors and traced lines, which wasn’t easy considering the spray cans they used in those days. But above all he was a master of figuratives, meaning the so-called puppets. They were really beautiful and perfect in rendering and gave each piece an artistic accomplishment. His works were everywhere and his name was increasingly well known among insiders. The tags KayOne and Kone continually appeared on the city walls, like the pieces that evolved stylistically one after the other. In 1991 he joined me and Airone to create Hip Hop Tribe, the first magazine devoted to writing, which for a decade spread the Italian style around the world and helped establish new connections and stimulating new ideas between all the artists on the scene.  Tribe was an incredible experience. We came into contact with all the masters of American and European writing, forging new relationships and sincere friendships. It was a long period  of commitment and above a lot of fun. We set up the first issues by hand, assembling the pages with photographic collages and writing the texts on a typewriter and using a letraset for the titles. That was the dawn of the computer. I remember the scanner we used in the print shop cost 20,000,000 liras! And was the size of an Audi A3! We distributed it through writers in the various cities, both Italian and foreign, at the various graffiti jams and street culture stores. Eventually we succeeded in selling it in various continents, with distribution handled by the Tower Book chain. The last issue of Tribe came out in the late 90s, but the passion for graffiti and its evolution continued to interest and engage us.Marco loves writing. He’s driven by the urge to learn and measure himself against others, but above all to develop. He makes his work out of his artistic progress.He’s a well-known artist and the owner of an agency that organizes events in the sector, so making Marco KayOne a name inscribed in history, the Hall of Fame, but projected into the future to lead and guide us with his inexhaustible urge to paint and create into new and colorful dimensions.






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