STREET ART

San Paolo, Museu de Arte Contemporanea di San Paolo - 16 / 31 gennaio 2008
Mostra collettiva a cura di Vittorio Sgarbi e Fabio Magalhães - Catalogo Torcular

KayOne viene invitato alla mostra Street Art - Dai graffiti alla pittura a San Paolo del Brasile, con il patrocinio dell’Ambasciata Italiana e dell’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo del Brasile, all’interno del progetto Arte Italiana nel mondo, promosso e curato dal 1992 dalla Torcular. Il progetto Street-Art pensato e curato da Vittorio Sgarbi è itinerante e il suo percorso passa, dopo San Paolo per Rio de Janeiro e percorre i più prestigiosi musei del continente Sud Americano. Successivamente l’iniziativa sarà presente in Messico e negli Stati Uniti d’America.







Comunicato Stampa:

Con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a San Paolo e dell’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo e all’interno del progetto Arte Italiana nel mondo, promosso e curato dal 1992 dalla Torcular, si inaugura come prima sede il prossimo 17 gennaio alle ore 19,00, presso il Museu de Arte Contemporanea da Universidade di San Paolo del Brasile, la mostra STREET ART, Dai Graffiti alla pittura, Italia–Brasile. Il progetto Street-Art pensato e curato da Vittorio Sgarbi è itinerante e il suo percorso passa, dopo San Paolo per Rio de Janeiro e percorre i più prestigiosi musei del continente Sud Americano. Successivamente l’iniziativa sarà presente in Messico e negli Stati Uniti d’America. Alle opere degli artisti italiani, frutto di una selezione fra i dieci più qualificati ed apprezzati, si affiancheranno opere degli artisti nati ed operanti nei paesi sedi delle esposizione. I promotori hanno ritenuto di limitare a tre le opere di ciascun autore in modo che l’intera iniziativa si realizzi con l’esposizione di 60 opere. Gli artisti che parteciperanno al ciclo delle mostre sono i seguenti: gli italiani, Cano (Raffaello Canu), Kayone (Marco Mantovani), Led (Alessandro Appolonio), Leo (Leonardo Montemanni), Filippo Minelli, Pho (Marco Grassi), Francesco Pogliaghi, Rae Martini (Marino Martini), Verbo (Mitja Bombardieri), Wany (Andrea Sergio) e gli artisti brasiliani: Ndrua, Bugre, Titi Freak, Yà, Tim Tchais, Highraff, Boleta, Cezar Profeta, Zezão, Smael. Ricordiamo in questa sede che l’arte di scrivere e disegnare in spazi pubblici ha trovato gradatamente sbocchi nella grafica, nella pubblicità ed è ora approdata, dopo aver passato il vaglio di critica e mercato, alle mostre in sedi prestigiose e all’attenzione di case d’aste e punti espositivi pubblici e privati di grande richiamo. Alla mostra, che da marzo 2008 sarà ospitata al M.A.M. Museo de Arte Moderna di Rio de Janeiro ed in seguito a Porto Allegre, si accompagna un documentato catalogo trilingue (italiano, inglese, portoghese), edito dalla Torcular, con testi di Vittorio Sgarbi e Fabio Magalhães e la riproduzione a colori di tutte le opere in mostra.







Enjoy - 150X150 / 2008 - Tecnica mista su tela



Libero
di Pia Capelli - sabato 9 febbraio 2008

Dai muri di Milano a Rio de Janeiro torna "Street Art"
Miracoli della Street Art. Diventare famosissimi rimanendo anonimi. Vedere i propri lavori quotati all'asta (muri inclusi) senza guadagnarci mai un soldo. È di questi giorni una serie di esempi che mostrano come l'arte dei graffiti sia ufficialmente entrata in una nuova era. Il caso più noto è quello dell'artista inglese Banksy, che è divenuto un protagonista del mercato dell'arte contemporanea riuscendo a non farsi mai vedere in faccia. In Italia il mercato dei graffiti è agli inizi (interessante il lavoro che fa la galleria milanese Avantgarden), ma i critici hanno iniziato a guardare con occhi diversi disegni e tag comparsi su muri, vagoni e cavalcavia. Capofila dei difensori della Street Art nel nostro Paese è Vittorio Sgarbi, che un anno esatto fa ha fortemente voluto la mostra "Street Art - Sweet Art" al Pac di Milano, diventata immediatamente di culto, (al punto da entrare, insieme al suo curatore Riva, tra i miti contemporanei citati dalla canzone "generaziona le" intitolata Frangetta, diffusa prima su Mp3 e poi su radio Deejay). In seguito sono arrivati gli spazi riservati per i writers in Bovisa, ed è nata l'Associazio ne Italiana Street Art (di cui il critico ferrarese è presidente onorario).Oggi Sgarbi cura una rassegna che porta gli street artist italiani fuori dall'Italia, fino al Museu de Arte Contemporanea di San Paolo del Brasile. Location ideale, dal momento che San Pao-lo è la «città più graffitata al mondo», e il suo Mac è stato il primo museo a far entrare questo tipo di arte nella sua collezione permanente. "Street Art, dai graffiti alla pittura" (fino al 17 febbraio a San Paolo, poi a Rio de Janeiro e in giro per l'America Latina), mette a confronto dieci dei nostri più bravi graffitari con dieci giovani artisti brasiliani. Chi ha studiato a Brera come Cano ma poi si è sbizzarrito sui muri della Bovisa, chi ha iniziato a 15 anni come KayOne, il "fighetto" del gruppo (che oggi fa l'Art Director, nella foto a destra un suo lavoro), chi vive a San Vittore come Led, che usa la pittura per respirare dentro il carcere, chi come Leo è figlio di un pittore ma ha scelto di rivoluzionare la scena artistica underground. E ancora Filippo Minelli, Pho, Francesco Pogliaghi, Rae Martini, Verbo, Wani, che dalle prime tags, le "firme" sulla città, hanno poi sconfinato con i loro stili personali dentro pittura, grafica, design, cartoons. Con loro dialogano i capofila delle crew brasiliane: Dedè, Boleta, Bugre, Cesar Profeta, Highraff, Ndrua, Prozak, Smael, Tim Tchais, Yåi e Zezão. A chi si chiede se lasciare la strada per entrare nel mercato non stia in un certo senso snaturando la Street Art, il paladino Sgarbi risponde: «La Street Art non ha rinnegato se stessa, è successo invece l'esatto contrario: l'arte ufficiale l'ha accolta».



A destra: Cromo 2 - 100X150 / 2008 - A Sinistra: Light Falls - 80X120 / 2008



Il Giornale
di Marta Bravi - sabato 19 gennaio 2008

E i writers milanesi sbarcano in Brasile
Dal Pac al Museo di Arte contemporanea di San Paolo del Brasile per approdare al Museo de Arte Moderna di Rio de Janeiro. Questa la trasferta artistica dei writer milanesi che giovedì sera hanno inaugurato a San Paolo la mostra «Street art. Dai graffiti alla pittura. Italia-Brasile» sotto l’egida, ça va sans dire, del nuovo patron dei writer, l’assessore alla Cultura di Milano Vittorio Sgarbi. La mostra itinerante è composta da 60 opere, tre per artista, di graffittisti milanesi e brasiliani. Cano, KayOne, Led, Leo, Filippo Minelli, Pho, Francesco Pogliaghi, Rae Martini, Verbo, Wany saranno a fianco dei colleghi brasiliani: Ndrua, Bugre, Titi Freak, Ya, Tim Tchais, Highraff, Boleta, Cesar Profeta, Zezao e Smael. «È significativo che il Mac - scrive Marco Marsili, console generale d’Italia in San Paolo, sede ideale di influenza delle arti visive - abbia voluto accogliere nelle sue sale, ma con grande sensibilità e acume politico, un genere artistico che, per definizione ha tradizionalmente trovato e continua a trovare negli spazi aperti la sua naturale congenialità: le strade per l’auto, in tutte le sue espressioni, i vagoni della metropolitana e le carrozze dei treni». Chiunque legga queste parole non potrà che non provare una sensazione di déjà vu. Quasi un anno fa, in aprile, infatti, si facevano le stesse considerazioni all’inaugurazione della mostra, la seconda più visitata della scorsa stagione, «Sweet Art, Street Art» al Pac. «Il museo di San Paolo - scrive la direttrice Lisbeth Rebollo Gonçalves - è il primo a includere opere della street art nella sua collezione». E anche qui il déjà vu è assicurato...





L’Assessore alla Cultura di Milano Vittorio Sgarbi, durante la presentazione della mostra.



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